- Santiago 4:26
- Tindari 3:54
- Valzer d’Aprile 4:39
- Sotto la Cenere 3:48
- Couscous e Fasol 4:37
- La Bella Stagione 2:38
- Ballata di una Madre 4:21
- Cicciabomba 3:08
- Citrustango 4:05
- Mex Moon 3:58
- Bucarest 4:44
- Tema di Cristina 2:15
Riccardo Tesi organetto diatonico, arrangiamenti e direzione musicale
Vier Sturlini chitarra acustica, classica, 12 corde, mandolino
Francesco Savoretti percussioni
Per continuare la sua navigazione artistica in quel Mediterraneo immaginario da sempre sua principale fonte d’ispirazione, Riccardo Tesi – organettista di fama internazionale e figura di riferimento della World Music in Italia – sceglie nuovi compagni di viaggio e li raccoglie in una nuova formazione, l’Elastic Trio, con la quale presenta il suo ultimo lavoro: LA GIUSTA DISTANZA.
Undici composizioni originali inedite, più la reinterpretazione di una canzone di Eugenio Bennato, realizzate con la collaborazione del chitarrista Vieri Sturlini e del percussionista Francesco Savoretti, danno vita a una musica solare e speziata, con ritmi travolgenti uniti a melodie poetiche ed evocative, in equilibrio tra una moltitudine di ispirazioni popolari, generi stilistici, riferimenti culturali. Il tutto arricchito, com’è nello stile dell’artista pistoiese, dalla presenza di numerosi ospiti, scelti tra i molti incontrati e apprezzati nel corso della sua carriera, tra i quali spiccano Ginevra Di Marco, Ziad Trabelsi, Nico Gori, Andrea Piccioni e Marco Ambrosini. Per una festa di ritmi e suoni, voci e timbri, che ci ricorda, facendole convivere, quante affascinanti forme possa assumere la musica del mondo.
Ma lasciamo che sia lo stesso Riccardo Tesi a raccontarci come è nata questa nuova avventura musicale e a farci scoprire il significato di ogni brano presente nell’album.
La maggior parte dei brani dell’album sono stati scritti durante il periodo del lockdown causato dalla pandemia, che ha ridisegnato il concetto di distanza e da qui la mia scelta del titolo. Vista la situazione drammatica e l’incertezza del futuro, che tutti abbiamo vissuto durante il lockdown, ho deciso di usare creativamente il periodo di inattività concertistica, mi sono preso il tempo per riflettere e fare quello che preferisco di più in assoluto: comporre e creare.
Sono nate così queste nuove composizioni, che hanno sempre sullo sfondo il Mediterraneo, ma che riassumono e sintetizzano tutte le mie passioni musicali a 360 gradi. Quando si è trattato di dare una veste a questi nuovi brani ho avvertito forte il bisogno di nuovi stimoli e nuovi collaboratori che mi facessero uscire dalla mia comfort zone: quella del lavoro con Banditaliana, che continuerà in parallelo il suo cammino iniziato 30 anni fa. È così nato Elastic Trio, che costituisce il gruppo di lavoro che sta alla base di questo disco. Alle percussioni Francesco Savoretti, che unisce la sua straordinaria padronanza delle percussioni etniche e dei tamburi a cornice un grande senso del groove ereditato dal suo passato di batterista.
Guida all’ascolto
SANTIAGO è una composizione strumentale dedicata a San Jacopo patrono della mia città di Pistoia, che è gemellata con Santiago de Compostela, meta finale di milioni di pellegrini che percorrono a piedi la via francigena. Ho suonato più volte a Santiago e mi è rimasta nel cuore per la grande spiritualità che vi si respira. Ospite al clarinetto il grande Nico Gori, musicista di punta della scena jazz italiana e collaboratore stabile di Stefano Bollani.
TINDARI è una tarantella dedicata a questo luogo incantevole della Sicilia. Mi trovavo in vacanza da quelle parti quando ho sentito una voce da lontano, il cui suono mi ha immediatamente catturato. Era un venditore ambulante di frutta che con questo particolare richiamo avvertiva i clienti del suo arrivo. Non ho resistito, colto da una irresistibile curiosità, ho preso la macchina e ho seguito le sue tracce fino a che l’ho raggiunto in un cortile e l’ho registrato con il telefono. Sapevo già che sarebbe finito nel disco.
VALZER D’APRILE è sbocciato dal niente, come un raggio di sole, un giorno d’aprile del 2019, in piena pandemia. Una melodia dolce e serena, impreziosita dal violoncello arrangiato da Massimo Tagliata. Pur non cantando amo molto la canzone d’autore e mi piace confrontarmi con questa forma musicale. Avevo un paio di melodie nel cassetto che mi sembravano adatte e ho fatto appello a due cantautori che stimo e apprezzo perché curassero la parte testuale nonché l’interpretazione vocale.
Il tema di SOTTO LA CENERE mi sembrava adatto a Massimo Donno, bravo cantautore salentino per il quale ho curato, nel 2015, la produzione e gli arrangiamenti del suo secondo album Partenze. Il testo che ha scritto mi è piaciuto fin da subito e la canzone è nata velocemente. Nell’arrangiamento è stato molto importante l’apporto di Vieri Sturlini e Gigi Biolcati.
COUSCOUS E FASOL invece ha avuto una lunga gestazione ed è stata cambiata molte volte, prima di trovare la sua forma definitiva. L’arrangiamento iniziale mi lasciava perplesso, c’era sempre qualcosa che non mi convinceva. La svolta è stato il coinvolgimento di Ziad Trabelsi, musicista di punta dell’Orchestra di Piazza Vittorio, ed il suo magico oud. Con Ziad ci siamo spesso incontrati in passato nel backstage dei festival e ho sempre ammirato il suo lavoro. Nel periodo in cui stavo ultimando le registrazioni ho assistito ad un suo concerto e li mi si è accesa la lampadina: era il suono che cercavo. I suoi suggerimenti sono stati illuminanti, insieme a quelli di Massimo Tagliata, uno dei miei fisarmonicisti preferiti in assoluto, che qui ha suonato il piano elettrico oltre che curare le riprese audio di vari brani.
Il titolo culinario del brano è stato coniato da Vieri Sturlini che l’aveva battezzata Pasta e Fasol, visto che in fase di registrazione il pezzo veniva chiamato fa sol perché si muove per la maggior parte del tempo su questi due accordi. Dopo l’intervento decisivo di Ziad Tablesi all’oud si è definitivamente trasformata in Couscous e Fasol.
LA BELLA STAGIONE risale invece a qualche anno fa e l’ho scritta a quattro mani con Daniele Biagini, pianista pistoiese con cui ho realizzato in passato l’album Cameristico. Importante il contributo in fase di arrangiamento dell’amico Stefano Melone.
BALLATA DI UNA MADRE è un brano di Eugenio Bennato con cui ho avuto il piacere di suonare nel settembre 2021. La melodia di questo brano mi è entrata nella testa e non riusciva più ad uscire. Allora ho pensato di farla un po’ mia e affidarla alla voce di velluto di Ginevra Di Marco che come al solito l’ha cantata perfettamente al primo take. Indispensabile il lavoro alle chitarre di Vieri Sturlini.
CICCIABOMBA è una specie di scottish un po’ rockettara dedicata al popolo del balfolk dove compaiono due strumenti inusuali nei miei lavori, la musette (cornamusa del centro francia) suonata da Vincent Boniface, che ho conosciuto piccolissimo prima che diventasse uno dei più talentuosi polistrumentisti del panorama nazionale, e la ghironda di Francesco Giusta, altro giovane talento. Al basso elettrico Silvano Lobina, conosciuto durante la mia collaborazione con Sonos di Elena Ledda negli anni novanta e da allora il mio bassista elettrico preferito.
CITRUSTANGO dedicato ad una persona molto cara è un piccolo omaggio aromatizzato al ritmo argentino più conosciuto e al suo strumento principe: il bandoneon. In tanti anni di concerti mi sono reso conto che un tango in repertorio bisogna sempre averlo!
Quando ho cominciato a comporre MEX MOON, ancora prima che il brano prendesse una qualsiasi direzione e avesse un testo, ho subito avuto in mente il titolo suggerito da questo andamento vagamente sudamericano della melodia.
Per questo ho chiesto alla cantautrice Maria Pierantoni Giua, che ha per metà sangue genovese e metà equadoregno, di scrivere ed interpretare una storia d’amore notturna “sotto questa luna messicana “.
BUCAREST è il primo brano che ho iniziato a registrare, ancora in fase pre-covid e per questo brano ho collaborato nella prima fase con il bravo chitarrista Giuseppe Tropeano e Giacomo Tongiani alla marimba, uno strumento che adoro da sempre. Alle percussioni c’è Andrea Piccioni, grande maestro dei tamburi a cornice che qui suona daf, zarb e riq.
In seguito ho aggiunto la ghironda e la nychelharp, strumento che mi affascinava da molto tempo specialmente dopo aver ascoltato Marco Ambrosini, uno dei suoi migliori interpreti ed è stato un onore averlo ospite.
TEMA DI CRISTINA chiude il disco con una nota un po’ melanconica. Un altro brano che ho scritto qualche anno fa insieme a Daniele Biagini ed è dedicato a Cristina Pezzoli, grandissima regista e donna di teatro con cui ho lavorato spesso, ma soprattutto una grande amica che ci ha lasciati troppo presto.
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