- Pietra a pietra (4’51)
- Pietra e polvere (6’ 33”)
- Pietra viva (6’49”)
- Pietra e aia (3’42”)
- Pietra scalfita (3’17”)
- Pietra ai pastori (6’04”)
- Pietra e terra (3’54”)
- Pietra e bestie (5’15”)
Pietrafonie è un progetto musicale che nasce dall’incontro tra il progetto del duo Savoretti/Mina, la cantante e ricercatrice del repertorio tradizionale dell’alta Murgia, Maria Moramarco e la visione artistica dello scultore Altamurano Vito Maiullari.
La voce del progetto è Maria Moramarco, da sempre impegnata nel lavoro di recupero e di riproposizione della musica di tradizione orale che arriva a far propri quegli stilemi e modalità canore ormai scomparse, quelle specifiche tecniche vocali di una cultura mai codificata.
Riconosciuta come una delle più belle voci in assoluto nel panorama della musica popolare italiana, inizia nel 1976 il lavoro di recupero, di studio e di riproposizione dell’antico repertorio musicale della Puglia centrale riportando alla luce piú di un centinaio di canti. È fondatrice del gruppo “Uaragniaun” con i musicisti Luigi Bolognese e Silvio Teot.
In Pietrafonie la ricerca di Maria sulle espressioni sonore del repertorio agropastorale murgiano incontra lo stile compositivo del duo formato dal percussionista Savoretti Francesco e dal flautista Fabio Mina. I due musicisti legati dallo studio degli strumenti delle tradizioni extraeuropee condividono un percorso musicale che li porta ad approfondire i linguaggi improvvisativi propri del jazz e delle sonorità della musica elettronica arrivando a definire un percorso che trova compimento nella definizione della loro formazione denominata Threshold.
In Pietrafonie convivono i due opposti significati etimologici presenti nella tradizione, da una parte intesa etimologicamente come tra-dare cioè consegnare oltre, e dall’altra tradere inteso come tradimento che verrebbe posto in essere nel momento in cui avviene lo stesso atto di passare di mano in mano, di sapere in sapere, di generazione in generazione.
In questo cortocircuito tra l’esigenza di indagare e salvaguardare le emergenze culturali dei linguaggi tradizionali in via di estinzione e capire i nuovi meccanismi di quel tradire atavico, tipico di un sapere che viene trasmesso, sta il concetto e il nucleo semantico di questo lavoro impreziosito dall’apporto del trombettista Markus Stockhausen, special guest del progetto.
Il flautista Fabio Mina e il percussionista Francesco Savoretti utilizzano i loro strumenti cercandone le caratteristiche più nascoste ed estendono le possibilità con elettronica dal vivo, effetti, sintetizzatori, spingendosi oltre i generi, tra improvvisazione e composizione, creando una musica avvolgente, imprevedibile, in cui gli elementi contrastanti dialogano tra loro.
Per lo scultore Maiullari, la pietra calpestata da millenni dalle genti delle Murge diviene testimonianza diretta di quel sacro pellegrinaggio che è la transumanza e si fa custode del suono ancestrale di quello specifico paesaggio acustico. Il suo manifesto artistico è condensato nell’intento di liberare la materia lapidea dal suo stallo silente così che possa narrare e trasmettere quell’ecosistema acustico sepolto.
Pietrafonie presenta un originale ed unico intreccio artistico tra le visioni presenti nelle opere in pietra dello scultore Vito Maiullari che prendono forma musicale suonate dal vivo dai due musicisti, e la voce di Maria Moramarco: un intreccio dove il passato incontra il contemporaneo.
Maria Moramarco voce e testi
Francesco Savoretti percussioni, strumenti in pietra ed elettronica
Fabio Mina flauto contralto, pedali, sintetizzatori, scacciapensieri, campionamenti, registrazioni ambientali
Vito Maiullari opere sonore in pietra
Ospite
Markus Stockhausen tromba in Pietra a pietra
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