- Blu 3:35
- Atto Secondo, Scena Ottava 3:47
- Ostinato 3:22
- Faol 5:53
- La Torre Di Babele 3:27
- Il Respiro Di Tonino 3:58
- Ecate 4:05
- Cosa Porterai 4:51
- Gli Angeli 3:46
- Il Sabba 4:10
- Il Disco Fa Click 3:59
Suonato e arrangiato da Germano Bonaveri
L. De Riso basso
Se IL BARDO E IL RE DEI GATTI voleva raccontare cosa salvare dai tempi che stiamo vivendo, FAOL è costruito intorno ad un principio che per il cantautore è fondante: proteggere gli inermi.
Bambini e animali soprattutto.
Tutto il disco ruota quindi intorno al delirio umano di ergersi a giudice e creatore dell’universo, senza minimamente preoccuparsi delle implicazioni che questa scelta comporta e senza farsi carico del fatto che intere generazioni future e l’ambiente stesso ne recheranno ferite indelebili.
Le canzoni, una per una
01 – BLU
È la canzone di apertura del disco, il cui scopo è annunciare all’ascoltatore che in qualche modo il mondo musicale di Bonaveri è cambiato.
In primis perché, linea di basso a parte, tutto il disco è suonato dal cantautore stesso.
In secondo luogo perché le soluzioni musicali, gli arrangiamenti, si discostano dai lavori precedenti dell’artista.
La canzone poi racconta di come sia possibile lasciarsi andare e trascendere le ansie e le preoccupazioni quotidiane, affrontando la vita da un altro e nuovo punto di vista. Privilegiato, ma alla portata di tutti.
02 – ATTO SECONDO, SCENA OTTAVA
Anche qui una novità: Bonaveri nel disco inserisce una cover.
La canzone infatti è stata scritta da Daniele Degli Esposti e suonata dai Mulini a Vento, gruppo di impegno politico.
Ispirata al Cyrano de Bergerac, l’autore ha sempre confidato a Bonaveri come quella canzone sia stata scritta pensando alla condotta artistica e umana del cantautore bolognese, che ha voluto omaggiare Degli Esposti con questo tributo su disco.
La canzone prende le mosse proprio dall’atto secondo scena ottava del Cyrano, che denuncia lo squallore del mondo artistico, autoreferenziale e malato, cui Cyrano sceglie di non piegarsi, pagandone felicemente le conseguenze.
03 – OSTINATO
Pezzo autobiografico, che difende le scelte del brano precedente, ed è un inno alla scelta di scegliere per la libertà a qualsiasi prezzo, come un moto irrinunciabile e quasi involontario per ogni spirito ribelle.
04 – FAOL
FAOL in gaelico vuole dire LUPO. La canzone che dà il titolo al disco racconta di un lupo che viene ferito a morte da un bracconiere, nella notte invernale di un bosco gelido ed innevato. Il lupo riuscirà con l’aiuto del bosco stesso a sfuggire all’uomo per recarsi a morire ai piedi del faggio più alto ed antico
05 – LA TORRE DI BABELE
La canzone è la denuncia dell’ambizione umana, sfrenata. E’ la denuncia di una voglia di potenza che mette a rischio la vita stessa sul pianeta.
A simbolo di questo delirio di onnipotenza la torre di Babele. E alcune frasi in Esperanto sono state inserite proprio per sottolineare come “avrebbe potuto essere”, se non ci fossimo messi in competizione con la Natura stessa, o con il divino.
06 – IL RESPIRO DI TONINO
Canzone dedicata a Tonino Guerra. Il respiro di Tonino è il nome di un mandorlo della sua casa, all’ombra del quale amava sedersi e disegnare, scrivere pensare. Quel mandorlo ha in effetti respirato il respiro di Tonino stesso.
Bonaveri immagina, prendendo come spunto alcune frasi e aforismi del Guerra stesso, che Tonino si possa essere rivolto, verso la fine della vita ,al mandorlo per lasciargli una sorta di testamento artistico.
07 – ECATE
Ecate, dea dei trivi e dei monti, evocata da Esiodo, dea degli inni Orfici.
Proprio per incorniciare le parole scritte di Esiodo all’interno di una storia, Bonaveri prende a pretesto un viandante che si avvia verso il fine vita e si rivolge ad Ecate per affidargli il suo destino.
Una canzone metafisica sul senso della morte, intesa come semplice stato-di-forma dell’essere.
08 – COSA PORTERAI
Ancora il tema della morte, visto in maniera provocatoria e anche autobiografica.
La domanda sottesa è: “a che ti serve accumulare tanto, se nella tomba non potrai poi portare nulla? Sarai il più ricco del cimitero?”
Da lì l’analisi del senso della vita, anche in chiave autobiografica dell’autore.
09 – GLI ANGELI
Una canzone sulla necessità di affrontare la vita con pienezza, con gioia e coraggio. Consapevoli che alla fin fine tutto rientra nel progetto di Natura, che procede secondo una imparziale equità inesorabile.
La Natura riassunta nella frase:
“ed il Lupo non ti è ostile, segue le sue regole.”
10 – IL SABBA
Mother Shipton è una delle streghe più antiche e famose.
L’autore immagina che un mago confidi al discepolo di conoscere l’incantesimo per distruggere l’umanità, e volerlo scatenare durante il sabba.
Manda così il discepolo a cercare gli ingredienti nel mondo:
AVIDITA’, IGNORANZA e PAURA
Con questi, l’umanità sarebbe stata distrutta. Ed è proprio questo il sortilegio su cui si costruiscono tutte le dittature e tutti i regimi
11- IL DISCO FA CLICK
Ispirata dalle FIABE SONORE che il cantautore ascoltava da bambino, la canzone vuole denunciare come il mondo contemporaneo tenda a strumentalizzare anche l’infanzia per sottometterla a modelli “decisi” da chi governa il mondo nelle segrete stanze. Ed è un invito a proteggere i bambini e gli inermi da queste tendenze dispotiche e distopiche.
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