La suggestione che ispira questa singolare e inedita formazione prende vita nel bacino del Mediterraneo, un territorio che non ha eguali nel mondo in quanto a pluralità e varietà di stili ed espressioni sonore. Il liuto arabo, la cui origine si perde nella notte dei tempi, la chitarra nelle sue diverse varianti di baritona, flamenca ed elettrica, la fisarmonica con le sue sonorità multiformi, l’originalità del clarinetto contrabbasso e l’espressività del sax, oltre ad alcune lievi incursioni di strumenti a percussione, danno vita a un suono originale e profondo, che vive di un dialogo intimo e serrato, sfruttando similitudini d’approccio e differenze di linguaggio.
La bellezza, l’originalità dei timbri e la loro mescolanza sono i punti di forza di questo singolare ensemble. Le musiche spaziano, non solamente nei diversi luoghi del Mediterraneo, ma mescolano esperienze anche sotto il profilo cronologico: brani originali, reinvenzioni di musiche tradizionali di vari paesi, fino a inedite interpretazioni e improvvisazioni di musica antica. I protagonisti oscillano tra pagine scritte e codificate su pentagramma, alternandole a momenti d’improvvisazione, favorendo l’interazione e l’unicità di ogni singolo concerto.
- Brise (Elias Nardi, Carlo La Manna) 8:07
- Jovano Jovanke (Traditional from Macedonia) 7:12
- Albaicin (Claudio Farinone) 5:58
- Fil Hadika (Elias Nardi) 6:34
- Armenian Song (George I. Gurdjieff) 4:09
- Dimitrish (Max Pizio) 5:52
- Proseta Se Jovka Kumanovka (Traditional from Macedonia) 3:31
- Flowers Of Fragility (Elias Nardi) 6:42
- El Noi De La Mare (Traditional from Catalunya) 4:08
Fausto Beccalossi Accordeon, voice
Claudio Farinone Flamenco, baritone and electric guitars
Elias Nardi Oud
Max Pizio Contrabass clarinet, soprano & tenor sax, percussion
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